Da un orientamento Analitico-Transazionale scopriamo quello sistemico-relazionale, il gruppo in terapia, invero, oltre ad una metodologia di riferimento scopre di volta in volta una propria pratica facendo del processo di cura una scoperta anzitutto personale ed inedita. Si arriva al gruppo dopo un percorso individuale, il terapeuta ne valuta la prescivibilità.
Nel setting gruppale è possibile confrontarsi con le storie, i meccanismi difensivi e ripetitivi propri e dei singoli partecipanti. La storia personale ed esistenziale di ciascuno si trasforma in un crescente livello di consapevolezza e riconoscimento-accettazione di sé, compresi gli svelamenti risalenti alle proprie storie infantili e trans-generazionali.
Si crea una nuova storia, fatta di storie viventi, tra loro in interazione trasformativa. In un certo senso, i membri del gruppo, mano a mano, divengono co-terapeuti e testimoni affidabili delle mappe mentali messe in scena dai partecipanti, reiterando le manipolazioni della realtà, che là si fa intercettabile.